Gisella Rosmini : una grande artista si mette a nudo
- Admin
- 20 feb 2019
- Tempo di lettura: 3 min

Gisella Rosmini : una grande artista si mette a nudo
Ecco cosa ci confida Gisella, scavando nel profondo del suo cuore, per spiegarci l'inizio della sua ricerca...

" Sono sempre stata una bambina introspettiva e pensierosa .
Da ragazzina non avevo gli stessi interessi dei miei coetanei ,mi interrogavo sul senso della vita , chiedendomi se fosse davvero tutto lì ,osservando le dinamiche che si svolgevano intorno agli imprevisti della vita od alla quotidianità stessa .
Osservavo l’uomo nella sua natura e già coglievo il nonsense di una vita apparentemente garantita, ma fragile ed instabile .
Molto legata alla famiglia , passavo il tempo con i miei fratelli ,Demetrio più grande di me di 3 anni e Federico , più piccolo di 8 .
Con Demetrio sia per vicinanza d’età che per empatia condividevo tutto .
La mia migliore amica era la sua fidanzata ed i miei amici erano i suoi .
Demetrio era un ragazzo intelligente e simpatico ,semplice ,studiava legge ed era appassionato di ufologia e di pesca in apnea.
Sovente passavamo le nostre serate sdraiati sul cofano della macchina a guardare le stelle , mentre ci domandavamo se l’universo fosse popolato ,cosa ci fosse oltre la terra .
In quel periodo stavo preparando un esame di filosofia .
L’argomento in questione era Nietzsche.
Ammetto che inizialmente non ero proprio entusiasta di studiare quella materia ,erano troppi i luoghi comuni che mi allontanavano dal suo pensiero , partendo dal superuomo .
Approfondendo Nietzsche però scoprii di amarlo e ricordo di aver condiviso con Demetrio il mio entusiasmo per l’esistenzialismo nichilista, tanto da destare anche il suo interesse e da prestagli un libro che avrei dovuto portare all' esame “Così parlò Zarathustra”.
Qualche settimana dopo avrei dovuto sostenere l’esame ..e Demetrio non trovava più il libro che gli avevo prestato .
Il 28 giugno Demetrio mi chiama chiedendomi di accompagnarlo a mare per una battuta di pesca dimenticandosi che proprio quel giorno avrei dovuto sostenere l’esame (senza libro).
Presi 30...Ma Demetrio non rispondeva al telefono .
Il 29 giugno dopo ore di ricerche da parte dei sommozzatori e delle forze dell’ordine ,il corpo di Demetrio viene ritrovato a 15 metri di profondità nella bellissima scogliera della Marinella di Palmi ,Un luogo che lui definiva unico ,quasi incantato ,con enormi coralli rossi ..a fare da cornice ad un paesaggio sottomarino variopinto e pesci di ogni genere ...compresa quella Cernia di circa 30 chili che a tutti i costi doveva essere sua.
Era morto ...Di sincope..
Ricordo che in quel momento ero a casa ,il soggiorno era pieno di persone che piangevano e parlottavano senza rispetto.
Io ero in camera da letto con mia madre, che era sdraiata in posizione fetale.
Non piangeva, ma fissava il vuoto ,in attesa della terribile notizia .
Io non accettavo l’idea a cui molti mi preparavano .
Demetrio era forte ed intelligente ..ero sicura fosse al riparo su qualche scoglio in mezzo al mare.
Pensavo che questa volta non l’avrei perdonato per non aver avvisato ,come sempre.
Mio padre mancava di casa dal giorno prima e continuava a cercarlo ,sul luogo,senza spostarsi dalla spiaggia, diceva che non sarebbe tornato senza di lui .
Intorno alle 11.30 di quella mattina il telefono di mia madre squilla.
Era mio padre . Non sentivo la sua voce dall’altra parte del telefono, ma ricordo l’espressione di mia madre .
Fredda ,dignitosa. Pochi secondi e chiude il telefono .
Le chiedo impaziente . Mi risponde :15 metri... Morto.
Ricordo solo d’aver gridato forte ..mi sentivo persa ,in preda ad una crisi isterica .
Corro via mentre mia madre si chiude in camera .
Non so bene cosa sia successo in quei giorni, ma ricordo il piccolo Federico ,non riuscivo a staccarmi da lui mentre continuavo a dirgli che ormai eravamo rimasti noi ,soli e che mi sarei presa cura di lui .
Circa una settimana dopo ritrovo il famoso libro di filosofia “Così parlò Zarathustra” .
Era a casa di Demetrio ,sorrido e piango ..lo sfoglio..e faccio caso ad un orechietta che Demetrio aveva fatto su una pagina bianca ,in cui imperava una sola frase : Voi guardate in alto quando cercate elevazione ,ed io guarderò in basso perché sono elevato .
Chi di voi è capace di ridere ed insieme di essere elevato ?
Chi sale sulle vette dei Monti più alti ride di tutte le tragedie ,finte e vere”.
Questa frase domina sulla lapide di mio fratello .
Questa frase ,grazie a Demetrio fu la spinta verso la mia nuova ricerca ,verso una nuova vita .
Da questa frase nascono le maschere .
Non si può aggiungere molto a quanto letto...
Possiamo solo dire che l'immenso dolore provato per la perdita di un fratello lei lo ha trasformato in arte, creando dei quadri assolutamente unici e irripetibili.
Brava!

Gisella Rosmini
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